Venere contro Saturno | Roberta Turci
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Venere contro Saturno

Sono sicura che non sia successo per caso.  Niente succede mai per caso. C’è una lezione da imparare ogni volta che accade qualcosa che ci lascia impantanati in un dolore ingestibile e devastante. Mi sono dibattuta come un pesce fuor d’acqua, ho cercato risposte fuori  e dentro di me, ma la risposta è sempre stata lì, sotto i miei occhi, già scritta nel mio tema natale, in quella netta opposizione tra Venere e Saturno che ha segnato tutto il mio destino. Bisogna scegliere, o quantomeno trovare un equilibrio. Cercare l’emozione e il tormento a ogni costo, difendere strenuamente la forza del pathos e della passione, volere il cuore che palpita all’impazzata, la stretta allo stomaco, il respiro che si ferma, e poi lamentarsi perché non arrivano la stabilità, la serenità, la pace…no,  non è possibile…

L’emozione da una parte, il sentimento dall’altra. La passione da un lato, l’amore incondizionato dall’altro.

Tu hai rinunciato alle emozioni per senso di responsabilità, per spirito di sacrificio, per non minare le tue sicurezze, per tenere in piedi il fortino dentro al quale ti senti al sicuro…

Io ero pronta ad assaltare il tuo fortino, convinta di salvarti da una rassicurante mediocrità, da una condizione di vita apparente, dove le emozioni sono lasciate fuori… Mi sentivo l’eroina che combatte fino alla morte  in nome del sentimento più grande e invece ero solo in preda all’adolescenziale strenua difesa dell’emozione a ogni costo…come se potessi sentirmi viva solo sentendo il dolore della perdita, dell’abbandono, della conquista dell’impossibile…come al solito…

Ho pianto e gridato chiedendo al cielo la stabilità e la sicurezza che tu già hai e non sei disposto a minare, ho giurato che sarei diventata responsabile, che avrei rinunciato a qualunque cosa, che avrei sacrificato tutto per averti, ma la responsabilità, il sacrificio e la rinuncia passano necessariamente dal lasciarti andare, dal lasciarti lì…

Questa  è la tua lezione: scoprire che esisti tu, che hai un’identità, che hai il diritto di essere  amato, che non esistono solo il sacrificio e la rinuncia, che per amore di se stessi e della vita bisogna saper alzare la testa e avere il coraggio di essere felici.

Ma questa è la mia: amare non significa sentire, patire, vibrare, piangere, lottare. Amare è esserci, condividere, dare, saper sacrificare qualcosa, e qualche volta rinunciare, e prendersi delle responsabilità. E forse non ci sarà più il pathos, e non sarà tormento, e nemmeno estasi, ma sarà vero.

Questa è la mia lezione, ed è l’unica che io possa imparare. La tua la lascio a te. Se ce la farai, se ce la farò, chissà, magari un giorno ci incontreremo ancora e allora saremo pronti a vivere un amore vero, adulto, saldo. Ma ora non è possibile e tutto quello che possiamo fare è stare occhi negli occhi ogni tanto a ridarci quelle emozioni sottopelle, quella scossa al cuore da cui tu ti difendi e di cui io non so fare a meno…

Venere contro Saturno. È tutto qui. Ma se riescono a parlarsi, finalmente divento grande.

4 Comments
  • caterina
    Posted at 21:53h, 29 Dicembre

    Rileggo gran parte di me in queste righe. Io ci sono passata da quella strada e anch’io sono cresciuta nel momento in cui ho rinunciato al “tormento ed estasi” e mi sono accocolata tra le braccia di mio marito. Ogni tanto ci ripenso a quell’altra me, a quelle altre braccia che mi stringevano per poi lasciarmi andare. Un po’ di rimpianto c’è. Chissà come sarebbe stato. Ma avrebbe dovuto essere un’altro lui. E si è ciò che si è. Quindi mi godo la tranquillità del mio porto sicuro, finalmente fuori dalle tempeste.
    Tanti auguri a te x questa rinascita.

    • illuminamilanima
      Posted at 22:09h, 29 Dicembre

      Queste riflessioni le scrissi mesi fa, mentre lottavo contro un dolore più grande di me. Poi ho capito che non dovevo combattere, ma accogliere quella sofferenza, che è stata la mia più grande risorsa. Mi viene in mente sempre una canzone di Irene Grandi: “Grazie per avermi spezzato il cuore, finalmente la luce riesce ad entrare…” Da quel dolore, l’ennesimo, è uscita la vera me. Ora che ho messo insieme tutti i pezzi, riparto… anche da questo blog, in cui metterò un po’ di tutto quello che ho trovato in fondo a me stessa, dove non avevo mai avuto veramente il coraggio di arrivare…E chissà quanto altro troverò…
      Grazie Cati!

      • caterina
        Posted at 22:16h, 29 Dicembre

        Quella canzone ha un significato speciale anche x me!
        Io ho tenuto un blog proprio durante la fase di elaborazione del mio dolore, xchè avevo bisogno di mostrarmi senza la corazza che tutti conoscevano. Mi è servito tantissimo, ed è stato parte della mia rinascita. Vedrai che è terapeutico!

        • illuminamilanima
          Posted at 22:23h, 29 Dicembre

          Due Scorpioni mica per caso tu e io!! :-) E non per caso sei stata la prima a scovare questo blog nonostante io l’abbia volutamente tenuto in un angolino…e non per caso sei anche stata la prima (e forse l’unica) a leggere lo stato della pagina su fb…uno scorpione non si ferma mai alla superficie…